E’ UFFICIALE... SONO INCINTA!
Che io fossi incinta lo sapevo già da quattro mesi, così è scritto sulla cartellina clinica che raccoglie tutte le mie scartoffie mediche. Però è dal quinto mese che mi è diventato tutto molto più chiaro: la mia pancia è esplosa, il mio corpo si è completamente trasformato, spaventandomi e affascinandomi allo stesso momento.
Ero ormai conscia che la mia Vita sarebbe radicalmente cambiata di nuovo ,stavolta non per colpa di una malattia ma grazie ad una nuova Vita che stava crescendo dentro di me e che, con il passare delle settimane, iniziava timidamente a farsi sentire. E’ qui che per me è stato molto difficile equilibrare tutto, riuscire a non annullarmi come individuo e a non mettere da parte tutta la mia Vita, perché questa creatura aveva preso il possesso del mio corpo, reagendo alle mie emozioni, manipolando ogni mio pensiero, diventando il mio Mondo.
Ho scelto consapevolmente di non farle prendere il sopravvento su tutto e di continuare comunque la mia quotidianità, dando spazio al mio rapporto con Massimo, alle mie amicizie e alle mie passioni; ho pensato che sarebbe stato più giusto amalgamare la maternità nella vita quotidiana, adeguando quest’ultima senza annullarla.
Nei momenti di difficoltà e di crisi d’identità, alle quali nessuno ti prepara, mi sono fatta prendere dalla frustrazione e dalla paura di perdere queste cose essenziali per me . Mi chiedevo come avrei fatto ad essere ancora una donna e un’amica oltre che una madre, mi sembrava impossibile riuscirci! Invece con il tempo e non senza profonde riflessioni con me stessa che mi hanno messa non poco in discussione, sono arrivata alla conclusione che la maternità sarà un incentivo in tutti gli aspetti della mia Vita, non un ostacolo o una fonte di rinunce.
Mio figlio o mia figlia sarà insieme a Massimo la mia Famiglia, uno spasso insieme alle mie amicizie e sicuramente affascinato dalla mia passione, i cani e gli animali in generale. Questo passo evolutivo per me è stato impegnativo, rivelativo ed essenziale per stare bene con me stessa e con chi mi circonda e trovo curioso come tutto questo ragionamento io lo abbia già affrontato lungo il percorso della mia accettazione della malattia; anche del Parkinson ho avuto paura che prendesse il possesso della mia Vita e mi precludesse la serenità e la felicità mentre invece ho scoperto che fa parte di me, influenza sicuramente le mie relazioni, mi ha cambiato la Vita ma non me l’ha azzerata.
Parkinson e gravidanza sono due facce della stessa medaglia, ovvero due cambiamenti radicali impegnativi da affrontare: la gravidanza è la luce che mi dà una grande motivazione per affrontare ed accettare il Parkinson, che invece è l’ombra della mia esistenza.
Raggiunto questo equilibrio, il mio viaggio è andato avanti sereno e felice, insegnandomi che anche le esperienze positive vanno vissute profondamente e mettendosi in discussione per darle il giusto valore.