Non ho mai creduto nel destino o nelle coincidenze. Ho sempre cercato il perchè delle cose che mi succedono e ho sempre ragionato sulle cause e gli effetti degli eventi: questo mi rende consapevole delle mie scelte, comprensiva rispetto alle scelte degli altri e capace di accettare con più leggerezza gli eventi che non dipendono dalle mie decisioni.
Non vivo in balìa della sfortuna e del caso. La sfortuna o il caso sono delle incognite da cui non mi faccio condizionare. Tutto ha una logica e un senso e se, a volte, questo ci sfugge non è perché comanda il caso. Se viaggiassi in quest’ordine di idee starei ancora a strapparmi i capelli chiedendomi senza sosta “perché a me?”
Attraversavo un momento di rinascita totale, avevo 34 anni ed ero piena di aspettative. L’11 dicembre del 2017 sono entrata nello studio del neurologo per sapere se sarebbe stato necessario asportare l’ernia cervicale che di certo era causa dei miei dolori cervicali. Logico, no? il 70% della popolazione mondiale soffre di dolori cervicali: le tensioni, i computer, i telefonini sempre davanti al naso. Ne sono uscita con una diagnosi di Parkinson giovanile.
Quando qualcosa non dipende da noi e non è possibile cambiare il corso inesorabile degli eventi, andare avanti è doloroso, è frustrante e si cerca di non cedere alle emozioni devastanti e distruttive che ci travolgono.
Sedici mesi dopo la diagnosi vivevo una rinascita lavorativa, cambiamento e ancora aspettative e una nuova forza. Il 22 giugno 2019 sono entrata al supermercato ed ho acquistato due test di gravidanza. Poco dopo sono entrata nel bagno e ne sono uscita con la certezza di essere incinta.
Mi chiamo Valentina, porto la frangia tagliata dritta sopra uno sguardo diretto, ho gli zigomi alti e sorrido.
Sono sopravvissuta agli ultimi 18 mesi della mia vita senza impazzire e senza autodistruggermi.
Ho un equillibrio. Da un momento all’altro può essere compromesso e allora dovrei ricominciare tutto da capo. Ma con gli strumenti giusti.