«Siamo malati e abbiamo il diritto di ricevere le cure. Oggi uniamo le nostre voci con quella di altri ammalati per portare avanti una battaglia che riguarda tutti: il sacrosanto diritto di essere curati al meglio». Il grido di dolore arriva dalle associazioni dei pazienti con malattia di Parkinson, perché il problema dell’appropriatez - za della cura che ha investito i malati reumatici autoimmuni tocca oggi anche loro. La questione riguarda l’irre - peribilità del farmaco Sinemet in Italia. «Senza farmaci i malati di Parkinson perdono la possibilità di una vita dignitosa e ancora attiva» denuncia Massimiliano Iachini, vicepresidente Aigp, Associazione italiana giovani parkinsoniani, che ha lanciato una petizione diretta all’Associazione italiana del farmaco.
«Non permettiamo agli interessi economici delle case farmaceutiche e dei grandi distributori di farmaci di toglierci l'autonomia e la voglia di essere ancora lavoratori, genitori, cittadini attivi. Il Parkinson non è solo una malattia degli anziani ». La malattia in Italia colpisce 300mila persone, sono 22mila in Piemonte e 7.500 a Torino e provincia. Viene diagnosticata anche prima dei 60 anni ed è in costante aumento. Dal sito di Aifa, il Comitato Italiano Associazioni Parkinson, Aigip, Parkinson Italia, Fondazione Limpe per il Parkinson e Accademia Limpe-Dismov sono venuti a conoscenza che il ritiro di Sinemet dal mercato è stato causato da un blocco della sua produzione. Il dramma nel dramma? «La mancanza di un farmaco equivalente, che allarma i pazienti» ammettono le associazioni. «Il neurologo curante consiglia di sostituire il farmaco con il Madopar, ma in alcuni casi provoca un differente effetto o la comparsa di effetti collaterali». Se le condizioni di mancanza del farmaco permarranno, Aigp valuterà la proposta delle azioni più opportune alle autorità giudiziarie competenti. L’associazione Aigp è in prima linea per i malati di Parkinson.
Liliana Carbone - CRONACA QUI TORINO - 19/04/2019