Un gene potrebbe prevenire la malattia di Parkinson
Il Parkinson è tipicamente caratterizzato dalla degenerazione dei neuroni che producono dopamina nel cervello.
Scienziati dell'Università di Ginevra (UNIGE), Svizzera, hanno studiato la distruzione di neuroni nei moscerini della frutta - in relazione a un gene noto come Fer2.
Basando la loro ricerca su uno studio precedente che ha esplorato se una mutazione nel gene Fer2 ha causato sintomi simili al Parkinson nei moscerini della frutta, il team ha testato l'impatto di aumentare la quantità di Fer2 nelle cellule. Hanno scoperto che, quando è sovraprodotto, il gene ha svolto un "ruolo protettivo" per i neuroni produttori di dopamina - mostrando il potenziale per sostenere nuove terapie per il Parkinson.
Per scoprire se Fer2 gioca lo stesso ruolo nei mammiferi, i biologi hanno creato mutanti dell'omologo Fer2 nei neuroni dopaminergici del topo. Come nella mosca, hanno osservato anomalie nei mitocondri di questi neuroni così come difetti di locomozione nei topi anziani. "Attualmente stiamo testando il ruolo protettivo dell'omologo Fer2 nei topi e risultati simili a quelli osservati nelle mosche ci permetterebbero di considerare un nuovo bersaglio terapeutico per i pazienti con Parkinson", conclude Emi Nagoshi professore alla facoltà di scienze dell'UNIGE.
Questo lavoro può essere letto nella rivista Nature Communications.
Vi segnaliamo l'articolo uscito nel Gennaio 2020 che annunciava che scienziati di Google e del Janelia Research Campus in Virginia avevano pubblicato la più grande mappa ad alta risoluzione della connettività cerebrale,condividendo un modello 3D che traccia 20 milioni di sinapsi che collegano circa 25.000 neuroni nel cervello di un piccolissimo moscerino della frutta
Il modello è una pietra miliare nel campo della connettivologia, che utilizza tecniche di imaging dettagliate per mappare i percorsi fisici del cervello. Questa mappa, nota come "connectomia", copre circa un terzo del cervello del moscerino della frutta.
In totale, il cervello di un moscerino della frutta contiene 100.000 neuroni, mentre il cervello umano ne ha circa 86 miliardi. Questo fa pensare su quanto siamo lontani dal creare una connessione completa dei nostri percorsi neurali.
"Joshua Vogelstein, ingegnere biomedico e co-fondatore del progetto Open Connectome nel 2020 sottolineò :
“Il tempo che intercorre tra la semina di una buona tecnologia e l'utilizzo di quella tecnologia per la scienza vera e propria è spesso di circa 15 anni. Ora sono passati 15 anni e possiamo iniziare a fare scienza".
Fonte: www.theverge.com
Un gene potrebbe prevenire la malattia di Parkinson