Il 3 dicembre, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, il Cese, il Comitato Economico e Sociale Europeo fa proprio l’appello e lo rilancia con forze, come ci ricorda Pietro Barbieri, che nel Cese è presidente del Gruppo di Studio sui diritti delle persone con disabilità, sottolineando però come «in nessun luogo decisorio dell’Ue è stato presentato un protocollo dove si sottoscriva che le persone con disabilità debbano avere la priorità ad accedere ai vaccini».
Solo il 23 dicembre Stella Kyriakides e Helena Dalli, Commissarie Ue per la Salute e la Sicurezza Alimentare e per l’Uguaglianza e la Parità di Genere, rispondono assicurando
«il nostro impegno a prendere tutte le misure necessarie per proteggere la salute dei nostri cittadini, comprese le persone con disabilità».
Niente di più. Nel frattempo solo Irlanda e Svezia inseriscono i disabili tra le persone da vaccinare prioritariamente, così come la Gran Bretagna, facendo un lungo elenco di precise condizioni patologiche e aggiungendo «condizioni analoghe».
Il 7 Gennaio, finalmente il commissario straordinario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri, durante la conferenza stampa nella quale è stato fatto anche il punto sulla campagna vaccinale in corso, ha dichiarato che da febbraio si inizieranno a vaccinare persone over 80, persone disabili e loro accompagnatori.
Una notizia, che giunge però solo dopo il clamore delle scorse settimane. Associazioni di pazienti e caregiver si sono infatti mobilitati in massa.
Tra queste anche Parkinson Parthenope
Anche se il primo passo è stato fatto, molte domande rimangono…al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro della Salute toccherà ora valutare urgentemente l’emanazione di specifiche linee guida e raccomandazioni dedicate alla somministrazione del vaccino anti-COVID a queste specifiche categorie di persone in stato di fragilità.
Ecco cosa ad oggi riporta il sito del Ministero della salute come categorie prioritarie:
1- personale sanitario e sociosanitario;
2- ospiti e personale dei presidi residenziali per anziani;
3- persone che hanno dagli 80 anni in su;
4- persone che hanno dai 60 ai 79 anni;
5- persone di ogni età che soffrono di più di una patologia cronica pregressa, immunodeficienze e/o disabilità.
Cari Amici,
insieme a Parkinson Italia, condividiamo la grande gioia per l’obiettivo raggiunto (per tutti noi!) di procedere con la vaccinazione ai disabili immediatamente e nello stesso scaglione della popolazione ultraottantenne.
In qualità di Associazione di Parkinsoniani (giovani e non) stimolati da questo esempio virtuoso e dal sostegno di Parkinson Italia, facciamo presente che saremo sempre sostenitori attivi pronti ad aggregarci a chiunque voglia attivarsi per cause comuni importanti con il fine di raggiungere nuovi obiettivi per migliorare la nostra salute e la nostra qualità di vita.
Dott.ssa Bice Zumbo
Presidente AIGP