…..e poi dal nulla come avevo sempre sperato ...ecco la luce in fondo al tunnel, il cammino non sarà facile, non è risolutivo, ma si comincia a ragionare…………..
LA TESTIMONIANZA
…..e poi viene quel giorno. Quel giorno i cui la mia vita cambia in modo radicale ma del tutto casuale.
Siamo a 14 /15 anni dall’esordio malattia e non credevo più in una soluzione, la mia vita proseguiva, stancante, umiliante per certi versi, ma mi ero creata una situazione di stabilità. Questo per dare un senso ad una vita che senso non ne aveva.
Cercavo, e cerco tutt’ora ogni giorno di trovare il lato positivo di ogni situazione, facendo così la vita mi sembra meno greve, soprattutto nelle classiche giornate no,che approfondirò più avanti.
Quel giorno, ignara di ciò che stava per accadere, di ritorno dal lavoro, recuperai i ragazzi dai nonni ed andammo a casa. Prima di fare i compiti, preparai loro la merenda che consumarono sul tavolino basso davanti al televisore e guardando il programma loro preferito.
Ad un certo punto un’anticipazione del telegiornale, attira la mia attenzione. Se non ricordo male una ragazza delle valli bergamasche raccontava la sua storia incredibile alla “ VITA IN DIRETTA” condotta da Mara Venier.
Mi ricordo come fosse ora, stavo preparando cena, non riuscivo a tenermi in piedi, cosi lavavo l’insalata col bacino appoggiato al lavello e con una fatica mondiale portavo a termine l’operazione; quando la ragazza incomincia a parlare.
Immediatamente ho avuto i brividi che mi percorrevano la schiena e sentivo gli occhi pungere, come non capitava da molto tempo, le lacrime hanno preso a scendermi sulle guance.
Mi sono girata a fatica e mi sono seduta a terra, questo per poter porre tutta la mia attenzione a ciò che udivo,…………...quella descritta dalla ragazza( che tra l’altro aveva vissuto una lunga vita in carrozzina ed ora testimoniava la sua guarigione e l’avvenuta impresa di un trekking sulle montagne Tibetane) ERO IO.
Le lacrime scendevano copiose, non riuscivo a trattenere tale emozione, ad un certo punto mi sono messa pure a singhiozzare, ma non erano lacrime amare, bensì di gioia.
Quella ragazza, stava dicendo al mondo che non ero una malata immaginaria ma era una malattia ben precisa a ridurmi cosi. ESULTAI. Oddio non è possibile, c’era anche una cura!!!!
Mi sono alzata a fatica e tenendomi attaccata ai muri, com’era ormai mia consuetudine, sono andata al computer.
Ho letto e stampato ogni singola parola che ho trovato su questa storia e me la sono portata gelosamente il camera e me lo sono letto e riletto svariate volte. Non avevo più energie da sprecare quindi dovevo fare tesoro di queste informazioni e trarne il migliore profitto.
Così dopo aver studiato tutto nei minimi particolari, ripartii alla carica e quindi riconciai dal mio medico curante.
Alla prox………...
“Ora conosco il tuo nome“
intervista con Danila Piovano a RadioParkies
A tutte le persone che ogni giorno lottano,
anche se non sanno per o contro cosa
ma trovano comunque senso per andare avanti.