L’importanza di avere una guida quando si perde il baricentro, quando tutto si fa nebuloso intorno a te. Puo’ essere medico questo aiuto spirituale , una persona amica, ma che abbia cura di te della tua anima e della tua persona…
L'ANALISI
Ero oltre il capolinea erano circa 7/8 anni che brancolavo nel nulla, i miei pensieri sempre più annebbiati, avevo paura dei miei ragionamenti.
Così mi imbarcai in una impresa faticosissima. In questo periodo avevo richiesto il part-time , per me era impossibile ormai stare fuori casa tutta la giornata.
Così mi sono concessa un orario più consono
Arrivavo a casa all’una e la mia meta era il divano, le forze erano finite ed i dolori continuavano a torturarmi.
Poi se ce la facevo , andavo a recuperarmi i bambini a scuola altrimenti dovevo ricorrere a mia cognata e a mio padre per tale compito.
Cercavo di approfittarne il meno possibile , ma a volte ero pericolosa per me stessa figuriamoci per i ragazzi.
Cosi cominciai a fare analisi con una persona speciale, la quale mi disse subito che non avrebbe curato i miei sintomi ma poteva insegnare alla mia mente a vacillare meno.
Distava da casa mia una quarantina di km. Che facevo volentieri all’inizio, era persino distensivo. Un momento tutto per me.
Poi le sedute si fecero più introspettive e pesanti , ne uscivo devastata, stanca, debole,fragile.
Queste parole per me erano delle stilettate, io che me la sono sempre cavata da sola e che ero sempre a disposizione di tutti sembravo un relitto umano.
Un giorno ha dovuto accompagnarmi in macchina perché non stavo più in piedi, una volta in auto cessava il problema, in quanto da seduta ero normale, a parte dolori e stanchezza, c’era un nebbione pazzesco non si vedeva nulla, tutto ovattato si notavano i fari delle auto solo all’ultimo minuto.
Cosi che l’idea del suicidio coccolata da tempo ormai era pronta per essere messa in atto. Non ne potevo più e non vedevo la luce in fondo al tunnel.
Poi……….il pensiero va a quelle due creature innocenti che mi attendevano dai nonni e mi accoglievano sempre festosi e gioiosi , tanto che se non facevo attenzione mi avrebbero atterrata dato il mio equilibrio precario.
Loro non sapevano che c’erano mamme in super forma, in carriera, palestrate etc. loro amavano ciò che avevano , questa mamma sgangherata che ce la metteva tutta ma ormai era l’ombra di se stessa .
Ho avvertito i fari di un camion , uno di quei bestioni da paura, mi sono detta la faccio finita, lo punto e vada come vada.
Sopraggiunge il lato conservativo che è n me penso ad Alby ed a Ely , al camionista alla sua famiglia e……………..sono qui che scrivo.
Mi fermo a bordo strada, piango a dirotto finchè non ho avuto più lacrime e c’è stata la svolta.
Ho fatto un patto con me stessa, avrei ricominciato da altri medici per la terza volta, volevo vedere quella luce in fondo al tunnel, volevo capire ciò che mi era capitato e lo scopo della mia vita.
Non aveva senso che fossi nata solo per soffrire e basta.
Mi asciugai gli occhi ed il mio atteggiamento verso la vita fu completamente ribaltato. Mi resi conto in quel momento che la vita è una ed è unica. Non ce n’è una di ricambio. A me era toccata questa ed andava vissuta decorosamente al meglio delle mie possibilità e poi si vedrà.
In settimana prenotai estetista e pettinatrice e da allora al bisogno non ho più mollato questa abitudine.
Io non avevo fatto nulla di cui vergognarmi per cui alzai la testa ed andai incontro al mondo in modo più consono al mio carattere, già questo variò i miei pensieri , ricominciai con una fatica mondiale a frequentare teatri e cinema, mie passioni, e poco per volta mi reiserii nel mondo.
i MOMENTI DI SCONFORTO SONO DEI GRADINI PER RACCOGLIERE LE FORZE, UN ATTIMO, PER POI RIPARTIRE.
Sono momenti che servono per farci riflettere e ricominciare più motivati di prima.
Per farci capire quanto siamo fortunati, perché nonostante tutto possiamo ancora: scegliere, decidere, sognare, realizzare.
Perchè siamo vivi.
Danila
La soluzione al mio problema arrivò da sola un pomeriggio qualche anno dopo…
“Ora conosco il tuo nome“
intervista con Danila Piovano a RadioParkies
A tutte le persone che ogni giorno lottano,
anche se non sanno per o contro cosa
ma trovano comunque senso per andare avanti.