Abstract
Basi razionali:
Questo studio nasce in un panorama osteopatico nel quale si percepisce la necessità di verificare quali siano le potenzialità della terapia osteopatica al fine di delineare il ritratto della figura professionale dell’osteopata. Diventa quindi importante comprendere se la medicina osteopatica possa essere inclusa tra le terapie manuali utili nel trattamento della malattia di Parkinson. In letteratura non esiste uno studio controllato e randomizzato che verifichi l’efficacia della terapia osteopatica confrontata con un gruppo controllo trattato con “light touch”.
Obiettivo:
Ci si è posti l’obiettivo di indagare in quali aspetti l’osteopatia possa essere efficace sul paziente parkinsoniano. Particolare attenzione verrà posta alla valutazione motoria.
Materiali e metodi:
Sono stati trattati 12 pazienti randomizzati in cieco ed assegnati a due gruppi: uno trattamento e uno controllo. Ogni paziente è stato sottoposto a 4 trattamenti eseguiti a distanza di una settimana l’uno dall’altro. I risultati ottenuti sono stati analizzati attraverso la scala MDS-UPDRS compilata prima del primo trattamento e a distanza di una settimana dall’ultimo.
Risultati:
La scala è suddivisa in 4 parti. I pazienti randomizzati nel gruppo trattamento hanno ottenuto miglioramenti ma senza che i risultati fossero statisticamente rilevanti. Viceversa, i pazienti del gruppo controllo hanno ottenuto miglioramenti statisticamente rilevanti nelle parti 1 e 2 e peggioramenti nella parte 4 del questionario.
Conclusioni:
I risultati ottenuti sono da attribuirsi ad una popolazione troppo ristretta per poterli ritenere applicabili alla popolazione e formulare sentenza di efficacia o meno della terapia osteopatica su paziente parkinsoniano. Per giungere a questo risultato occorreranno nuovi studi che interessino un numero di pazienti maggiore.