Canapa terapeutica e Parkinson: un matrimonio sconveniente?
Canapa terapeutica e Parkinson
Si chiama “The Hemp Club” e ha aperto i battenti il 10 ottobre di quest’anno in via Brusuglio 70 (in zona Affori) ed è il primo cannabis social club di Milano.
All’inaugurazione ha partecipato anche Bice Zumbo, presidente di AIGP, che ha parlato ai numerosi giornalisti presenti esprimendo il suo personale punto di vista in relazione all’utilizzo della canapa terapeutica nella malattia di Parkinson e alla possibilità che lo spazio possa diventare, per chi lo desiderasse, un punto di inclusione dove poter socializzare.
Mauro Savarese, anima dell’Associazione e Raffaello D’Ambrosio in quanto Presidente, hanno spiegato In un’intervista perché “The Hemp Club” ha richiesto un endorsement ad AIGP
(le opinioni espresse non vogliono rappresentare una posizione di AIGP che decide di pubblicare l’intervista senza prendere posizioni in merito ma solo a titolo informativo)
“Noi come Club di sicuro guadagnamo in prestigio, in visibilità. Ma probabilmente, piuttosto che chiederci cosa AIGP e T.H.C. possano fare l’una per l’altra, dovremmo tutti chiederci cosa può fare la Cannabis per il Parkinson. Già, perché questa brutta bestia presenta entrambi, sintomi motori e non, e il trattamento non offre molte alternative se non quella di rimpiazzare la perdita di dopamina con la levodopa, la quale non solo non cura né blocca il progresso della malattia, ma presenta tutta una serie di controindicazioni ed effetti collaterali.
Il paziente parkinsoniano si trova quindi ad affrontare una perdita di controllo di movimenti volontari che si manifesta con tremori, rigidità, bradicinesie e che spesso è accompagnata da depressione, ansia, perdita delle facoltà cognitive, psicosi.
Perché quindi il paziente con Parkinson dovrebbe guardare alla Cannabis???
Oggi mi limiterei a parlare dei due principali costituenti della Cannabis: TetraHydro Cannabinole CannaBiDiol. Questa ultimo è noto per le sue proprietà ansiolitiche, antipsicotiche e neuroprotettive. Il THC invece è il principale componente psicotropo della pianta e agisce tramite due recettori, CB1 e CB2. Questi recettori sono presenti principalmente nel sistema nervoso centrale (CB1) e negli organi e cellule del sistema immunitario (CB2).
La presenza significativa di recettori cannabinoidi nella Ganglia Basale è la ragione che sta dietroall’individuazione della Cannabis e dei Cannabinoidi,come possibile, importante rimedio farmacologico per trattare PD e disordini discinetici del movimento.
Agendo parzialmente in maniera agonista su entrambi i recettori di cui abbiamo detto il THC ha la sua efficacia psicoattiva modulata dal’attivitàantagonista indiretta del CBD.
Numerosi studi mostrano effetti contro i sintomi del Parkinson con un grande miglioramento del controllo del movimento.
Gli Endocannabinoidi - molecole umane analoghe ai cannabinoidi della Cannabis e che interagiscono con CB1 e CB2 - sono prodotti dal corpo stesso per mantenere l’omeostasi (equilibrio) tra vari sistemi fisiologici e regolano memoria, piacere, concentrazione, pensiero, appetito, percezioni sensoriali, percezione del dolore e soprattutto movimento.
Alcuni studi propongono come l’attivazione dei CB1 abbia funzione neuroprotettiva contro le lesioni dopaminergiche e la discinesia indotta da levodopa.
Volendo semplificare possiamo fare una bella lista di pro:
-miglioramento dei sintomi motori e non (bradicinesie, rigidità, tremore, sonno, dolore)
-riduzione significativa discinesie e aumento della durata di azione della levodopa
-alcuni metodi di assunzione - vaporizzazione - permettono assorbimento ed efficacia farmacologica in pochi minuti (<5)
-molti studi dimostrano come i consumatori di Cannabis abbiano un miglior umore, un migliore stato d’animo dei non consumatori - è altamente probabile che la Cannabis aiuti a superare stati depressivi.
A fronte dei contro:
-possibile declino cognitivo - se e quando esclusivamente di natura temporanea e che sirisolve cessando l’ assunzione
-aumento di peso: alcuni studi sembrano dimostrare il contrario, di sicuro però non blocca l’appetito e oltretutto combatte la nausea
-l’uso acuto potrebbe influenzare l’attività fisica - anche qui studi scarsamente conclusivi
-potenziale per dipendenza (dato come molto basso da tutti gli Organi uffficiali a tutela della salute)
Per concludere invito tutti a parlarne con noi o i nostri dottori, con i vostri curanti o con chi tra di voi già ne fa uso.
Soprattutto credo sia importate non ragionare per partito preso, ma di farsi attraverso il proprio pensiero critico un’ idea personale”.
Mauro Savarese
Fonti:
-Therapeutic Potential of Cannabinoids compounds in Parkinson’s and Lid analyzed in review study - Parkinsonsnewstoday.com
-Cannabinoids reduce Levodopa-induced dyskinesia in Parkinson’s Disease: A pilot study - neurology.org
-Cannabinoids and Parkinson’s disease - CNS and neurological disorders
-Cannabinoids provide neuroprotection against 6-hydroxydopamine toxicity in vivo and in vitro:relevance to Parkinson’s - Sciencedirect.com
-Evidence for the use of cannabinoids in Parkinson’s disease - pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31131434
-Pros and Cons of Marijuana in treatment of Parkinson’s disease - Patel R S, Shah M R, CureusJune 2019